Al fine di potervi offrire la migliore esperienza il menù degustazione è da intendersi
per tutti i commensali del tavolo. (Le bevande sono escluse)
Assapora i piatti del menù consigliati dal nostro chef
Scopri un’avventura gastronomica, dove ogni piatto è frutto dell’estro e della maestria del nostro chef, mescolando sapientemente proposte dal nostro menù e innovazioni culinarie.
Siamo lieti di presentare e consigliare questo abbinamento vini, indicato per il nostro menù degustazione “Alla Scoperta dell’Osteria”. Un percorso enogastronomico di cinque calici che accompagnano armoniosamente le varie portate.
Siamo lieti di presentare e consigliare questo abbinamento vini, indicato per il nostro menù degustazione “A MANO LIBERA”. Un percorso enogastronomico di sette calici che accompagnano armoniosamente le varie portate.
Dopo anni di silenziosi esperimenti ecco il nostro nuovo Vino Bianco.
Prodotto dalle uve del nostro vigneto più vecchio, vinificato nelle botti di cemento del nonno senza aggiunta di lieviti e solfiti e messo in bottiglia senza essere filtrato.
E’ un vino da sperimentare con un approccio curioso, che permetterà di conoscere un nuovo, e contemporaneamente vecchio, modo di intepretare questo nostro meraviglioso territorio.
Abbiamo tolto tutto quello che abbiamo potuto sia dalla confezione che durante la sua produzione, mantenendo l’idea che un vino debba essere sempre godibile e mai un puro esercizio di tecnica enologica.
Alla ricerca dell’equilibrio tra l’essenzialità, l’identità ed il piacere.
Quasi Nulla è il primo assemblaggio tra i due vitigni autoctoni bianchi coltivati in Selva Capuzza, un esperimento nell’esperimento.
Prodotto seguendo il percorso che prevede i quattro requisiti fondamentali di questi nostri esperimenti e cioè: la fermentazione totalmente spontanea, la vinificazione nelle piccole vecchie vasche di cemento, nessun utilizzo di solfiti e l’imbottigliamento senza filtrazioni.
Quasi Nulla è un vino che ci permette di capire cosa possono offrirci queste due uve vinificate assieme.
Essendo un vino di “sottrazione” il simbolo che distingue i vitigni è stato ricavato “togliendo” dall’etichetta, per lo stesso motivo non è presente la capsula.
Il cerchio accompagna il vitigno che non ha paura del tempo che, anzi, nel tempo trova un importante alleato che gli permette di esprimere il massimo potenziale della sua identità.
Il punto interrogativo è il simbolo del vitigno che a lungo è rimasto senza nome ed il colore scuro è quell’elemento che indica la necessità di un atteggiamento curioso, che sa guardare nello sconosciuto.
Da questa unione tra il Nulla ed un non Nulla, nasce questo Quasi Nulla, vino che probabilmente non sarà ripetuto, anche se l’argomento rimarrà aperto mentre ne capiremo l’evoluzione.
E’ proprio questo il senso di queste nostre sperimentazioni, capire assieme dove questi vitigni ci possono portare quando vinificati nelle condizioni più estreme, sul filo.
Sono esperimenti che prendono valore dalla condivisione con gli appassionati che ci seguono in questo percorso alla scoperta di un risultato di vinificazioni essenziali e ridotte al minimo intervento possibile.
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