In order to provide you with the best experience, the tasting menu is intended for all guests at the table. (Beverages are not included)
Discover a gastronomic adventure, where each dish is the result of our chef’s creativity and skill, expertly blending selections from our menu with culinary innovations.
We are pleased to present and recommend this wine pairing, designed for our tasting menu “Discovering the Osteria.” An enogastronomic journey of five glasses that harmoniously accompany the various courses.
We are pleased to present and recommend this wine pairing, designed for our tasting menu “FREEHAND” A gastronomic journey of seven glasses that harmoniously accompany the various courses.
Nasce dallo stesso vitigno del Campo del Soglio, fino al 2007 chiamato Tocai friulano; è una varietà autoctona, ora denominata Tuchì, presente in diversi cloni nei vigneti più vecchi.
È un’uva a bacca bianca con grappolo medio-piccolo, caratterizzata da un acino piccolo e dalla buccia sottile; la maturazione è precoce ed il mosto possiede un buon tenore zuccherino ed un’acidità piuttosto bassa.
Proprio per queste caratteristiche di fragilità dell’uva, Lume viene prodotto solo nelle annate adatte, che devono essere caratterizzate da una ottimale sanità dell’acino.
Le uve vengono raccolte a mano con una attenta selezione dei grappoli migliori, che già in vigna sono adagiati in piccole cassette per l’appassimento.
L’appassimento avviene in modo naturale sul solaio sopra il portico della cantina senza condizionamento o deumidificazione dell’aria, che viene solo tenuta in movimento da ventilatori durante le eventuali giornate afose.
L’uva viene costantemente controllata nel suo appassimento; vengono immediatamente eliminati gli acini che sviluppano tracce di muffa.
Al raggiungimento della disidratazione desiderata viene pressato a soffice e vinificato in acciaio a temperatura controllata.
Quando il vino ha raggiunto i valori ottimali di gradazione alcolica e contenuto zuccherino si raffreddano le masse per bloccarne la fermentazione, quindi si procede con la chiarifica e le filtrazioni (in genere non si effettua la fermentazione malolattica). Dopo una breve maturazione in vasca di alcuni mesi, si procede all’imbottigliamento.
Lume è un vino alla ricerca della finezza, dell’equilibrio tra acidità e dolcezza.
L’intento che ha dato vita a questo progetto è di produrre un vino dolce che si distinguesse per pulizia ed equilibrio, caratterizzato da un tenore alcolico non oltre i 13% alcol e da un residuo zuccherino limpido e fine, che non diventi mai stucchevole.
Viene posta molta attenzione al modo in cui conclude la sua persistenza in bocca, che non deve mai dare sensazioni di dolcezza troppo persistente.
La scelta del suo nome viene dal fatto che deve essere caldo ma leggero, vibrante e luminoso, come la fiamma di un lume.
Dopo anni di silenziosi esperimenti ecco il nostro nuovo Vino Bianco.
Prodotto dalle uve del nostro vigneto più vecchio, vinificato nelle botti di cemento del nonno senza aggiunta di lieviti e solfiti e messo in bottiglia senza essere filtrato.
E’ un vino da sperimentare con un approccio curioso, che permetterà di conoscere un nuovo, e contemporaneamente vecchio, modo di intepretare questo nostro meraviglioso territorio.
Abbiamo tolto tutto quello che abbiamo potuto sia dalla confezione che durante la sua produzione, mantenendo l’idea che un vino debba essere sempre godibile e mai un puro esercizio di tecnica enologica.
Alla ricerca dell’equilibrio tra l’essenzialità, l’identità ed il piacere.
Quasi Nulla è il primo assemblaggio tra i due vitigni autoctoni bianchi coltivati in Selva Capuzza, un esperimento nell’esperimento.
Prodotto seguendo il percorso che prevede i quattro requisiti fondamentali di questi nostri esperimenti e cioè: la fermentazione totalmente spontanea, la vinificazione nelle piccole vecchie vasche di cemento, nessun utilizzo di solfiti e l’imbottigliamento senza filtrazioni.
Quasi Nulla è un vino che ci permette di capire cosa possono offrirci queste due uve vinificate assieme.
Essendo un vino di “sottrazione” il simbolo che distingue i vitigni è stato ricavato “togliendo” dall’etichetta, per lo stesso motivo non è presente la capsula.
Il cerchio accompagna il vitigno che non ha paura del tempo che, anzi, nel tempo trova un importante alleato che gli permette di esprimere il massimo potenziale della sua identità.
Il punto interrogativo è il simbolo del vitigno che a lungo è rimasto senza nome ed il colore scuro è quell’elemento che indica la necessità di un atteggiamento curioso, che sa guardare nello sconosciuto.
Da questa unione tra il Nulla ed un non Nulla, nasce questo Quasi Nulla, vino che probabilmente non sarà ripetuto, anche se l’argomento rimarrà aperto mentre ne capiremo l’evoluzione.
E’ proprio questo il senso di queste nostre sperimentazioni, capire assieme dove questi vitigni ci possono portare quando vinificati nelle condizioni più estreme, sul filo.
Sono esperimenti che prendono valore dalla condivisione con gli appassionati che ci seguono in questo percorso alla scoperta di un risultato di vinificazioni essenziali e ridotte al minimo intervento possibile.
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